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KIA CEED vs FORD FOCUS

Lunga vita alle station compatte. Soprattutto se sono come le nostre Ford Focus e Kia Ceed. Due auto che, è bene dirlo subito, non hanno nulla a che fare con le wagon “tutto bagagliaio” vecchia maniera. Quindi il loro appeal va ricercato altrove: nel design, nella tecnologia e nei (tanti) sistemi di bordo. Forse, però, c’è anche un’altra ragione: questa svolta, di fatto, ha elevato lo status di entrambi i modelli, portandoli a ridosso della fascia premium. Non poco per chi – in controtendenza, per la verità – continua a non apprezzare le auto a ruote alte. 

SEMPRE PIÙ LUNGHE 

Focus e Ceed, ossia un classico europeo e la sfidante asiatica, peraltro ideata e costruita in Germania. Tutte e due nascono da nuovi pianali (C2 per la Ford, K2 per la Kia), così come inedita è gran parte dei motori e delle dotazioni. Partiamo dalla quarta generazione della Focus Wagon, che riprende lo stile all’insegna della grinta già visto sulla berlina: quindi, ecco servite spalle robuste, tetto spiovente, ampio spoiler, doppio scarico e fascioni specifici, messi in mostra dall’allestimento ST Line Co-Pilot dell’auto in prova. Rispetto alla serie andata in archivio, cambia pure la taglia, con la lunghezza che cresce da 4,56 a 4,67 metri e il passo da 2,65 a 2,70. Sulla nostra Focus, poi, il portellone è motorizzato (optional): del bagagliaio parliamo a pag. 118, però si può anticipare che se gli effetti personali di quattro persone trovano una sistemazione adeguata, per oggetti XL è meglio cercare altre soluzioni. E la Kia? La Ceed Sportswagon, alla terza apparizione del modello in veste da famiglia (fra pochi mesi arriverà pure la ProCeed, ossia la variante shooting brake), è nel complesso meno aggressiva della rivale, a dispetto dello spoiler posteriore e degli sfoghi d’aria. Lo sbalzo posteriore è importante, ma pure qui la capacità del bagagliaio non va di pari passo con le possibili aspettative. La coreana, più corta della Ford, con i suoi 4,60 metri di lunghezza e i 2,65 di passo, risulta in ogni caso in crescita di nove centimetri rispetto al modello precedente. Su strada la Focus è proprio come te l’aspetti: pronta di sterzo e pure agile, nonostante pesi quasi 70 chili in più della  Ceed. È ben supportata dall’assetto ribassato di 10 mm e da sospensioni specifiche, oltre che dalle gomme da 18″.

Non per questo, però, si paga un conto salato in termini di confort, se non sulle irregolarità più marcate. Come insonorizzazione, le due sfidanti si equivalgono: viaggi comodi, quindi, ma non proprio all’insegna del silenzio assoluto. Sulla Ceed le sospensioni sono state rivisitate e lo sterzo è più diretto. Inoltre, grazie a una buona ripartizione delle masse rispetto allo schema tecnico (elemento che condivide con la Focus, assieme al retrotreno multilink), la coreana si lascia guidare in modo gradevole ed efficace. Dove risulta in vantaggio è nell’abbinata motore-cambio e nei consumi. Nel primo caso, il brillante quattro cilindri turbobenzina da 140 CV ben si sposa al doppia frizione a sette rapporti, privo dei paddle. Previsti, di contro, dall’automatico Ford a otto marce (con quest’ultima lunga), che però privilegia la fluidità rispetto alla rapidità di risposta, nonostante la buona spinta pure ai bassi regimi del tre cilindri 1.5 da 150 CV. Quanto ai consumi, la coreana prevale in generale (14,8 km/l contro 12,4) e ancor più in città (13,7 km/l contro 10,6).

Su entrambe le auto, infine, gli Adas assicurano una guida autonoma di livello 2, grazie al cruise control adattivo con funzione stop&go (che però sulla Ceed è optional) e al mantenimento della traiettoria. Due dispositivi che sia sulla Kia sia sulla Ford hanno dimostrato di funzionare piuttosto bene nel loro habitat, ossia nei tratti a scorrimento veloce e con corsie ben delimitate, garantendo viaggi più rilassanti.

fonte: quattroruote.it